giovedì 21 settembre 2017

TBR #1

TBR #1

Ebbene readers, è arrivato questo magico momento... Ossia quello in cui vi mostro le mie vergogne letterarie!
Questa è solo la prima di una luuunga serie di TBR considerando anche il fatto che proprio ieri sera ho fatto il misfatto ordinando altri 4 libri da libraccio. Già. Ho un serissimo problema coi libri *e coi buoni di 18app*

Ma cominciamo!



Partendo da sotto: 
  • L'ombra del vento, Carlos Ruiz Zafon: questo libro l'ho comprato dal librario di Firenze, ho sempre voluto leggere un libro di Zafon e appena l'ho visto usato non ho potuto farne a meno!
TRAMA: Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
  • L'inventore di sogni, Ian McEwan: l'ho preso per lo più per la fama dell'autore, stavo facendo un ordine su amazon e, per arrotondare il prezzo, dovevo prendere un altro libro. Mi aveva incuriosita in particolare:"Espiazione", ossia il titolo più fortunato dell'autore e che l'ha portato alla fama internazionale (c'è anche un film, tra l'altro).
TRAMA: Un bambino sogna a occhi aperti e immagina di far sparire l'intera famiglia, un po' per noia e un po' per dispetto, con un'immaginaria Pomata Svanilina; oppure sogna di poter togliere al gatto di casa la pelliccia, di farne uscire l'anima felina e di prenderne il posto, vivendone per qualche giorno la vita, soltanto in apparenza sonnacchiosa; oppure sogna che le bambole della sorella si animino e lo aggrediscano per scacciarlo dalla sua camera... Fin dalle prime pagine di questo libro ritroviamo il consueto campionario di immagini perturbanti che sono un po' il "marchio di fabbrica" di McEwan. Specialmente nella prima stagione della sua narrativa l'autore britannico ci aveva abituato a profondi e terribili scandagli nel microcosmo della famiglia, e in quei mondi chiusi e violenti i bambini e gli adolescenti giocavano sia il ruolo delle vittime e sia quello dei carnefici. Ne "I'inventore di sogni" McEwan ritorna sul luogo del delitto, ma lo fa con un tono e uno spirito completamente diversi, scegliendo il registro sereno e sdrammatizzante per definizione: quello del "racconto per ragazzi".
  • La casa degli spiriti, Isabelle Allende: questo l'ho avuto in scambio, infatti iniziai a leggere la sua trilogia:"Le avventure di aquila e giaguaro", ma non mi prese, così decisi di darlo via su Accio per avere questo che sembra essere una narrazione più matura e che forse mi invoglierà molto di più. 
TRAMA: Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell'ambito della narrativa sudamericana, soltanto "Cent'anni di solitudine" di García Márquez.
  • L'isola di Arturo, Elsa Morante: questo è un enorme "Shame on me". Allora partiamo dall'inizio e con calma: la nostra prof d'italiano ce lo diede come lettura estiva propedeutica alla preparazione del programma di quinto anno, MA... Non l'ho mai letto. E c'è da dire che fu anche quello che m'incuriosì di più tra tutti quelli della lista, ma niente. Non ho avuto abbastanza tempo e voglia!
TRAMA: Il romanzo è un'esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L'isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L'isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l'eroe ragazzo-Arturo. È una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall'isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.
  • Animal farm, George Orwell: in inglese, questo è stato un acquisto "libero" che ho fatto dopo aver studiato Orwell in letteratura inglese durante il quinto anno. L'ho iniziato (ho letto le prime 10 pagine tipo) e, a parte i termini della fattoria che sono a me quasi totalmente sconosciuti, lo stile di scrittura molto semplice e diretto mi aveva conquistata. Poi non l'ho più continuato per leggere Madame Bovary...
TRAMA: Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono "La fattoria degli animali" tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.


Per ora la TBR finisce qui, la prossima volta vi farò vedere un'altra, altrettanto imbarazzante, pila di libri!

Alla prossima! :)





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