lunedì 18 settembre 2017

Recensione "Questo è tutto, Aidan Chambers"

Recensione "Questo è tutto, Aidan Chambers"


Edizione: Best Bur
Note sull'autore: Nato da una famiglia di minatori nella Contea di Durham, Aidan Chambers è stato insegnante, religioso, curatore prima di fondare, con la moglie, nel 1969, la casa editrice Thimble Press e dedicarsi a tutto campo alla letteratura. Ha cominciato a scrivere per ragazzi nel 1975. Nel 1999 ha vinto il Carnegie Medal 1999 e, nel 2002, il premio Hans Christian Andersen e il Michael Printz Award.
Vive nel Glouchestershire, in Inghilterra, e tiene seminari a livello accademico in tutti i paesi in lingua inglese. Ha impiegato 8 anni per scrivere Cartoline dalla terra di nessuno (vincitore della Carnegie Medal 1999 contro Harry Potter e il prigioniero di Azkaban).

Trama: Cordelia, diciannove anni, incinta, racconta alla bambina che verrà la storia della sua adolescenza, scegliendo l'antico modello dei diari del cuscino giapponesi: episodi, poesie, pensieri, liste. Tante forme diverse per raccontare tappe e momenti importanti. L'amore per Will, la scoperta del sesso, la relazione con un uomo sposato molto più grande di lei, le amicizie, le scelte di vita: tutto s'intreccia in un ritratto potente, appassionante, irritante.

Recensione: mi sono presa un po' di tempo per riflettere su questo libro. No, non mi ha entusiasmata e l'ho decisamente sopravvalutato: sono partita con grandi aspettative, in effetti la fama dell'autore è incisiva e molti non possono che considerarlo uno dei migliori scrittori di YA degli ultimi tempi.

Il mio parere? Sicuramente, se davvero Chambers è considerato uno fra i migliori, questo non è il suo lavoro più riuscito.

Se dovessi descrivere questo libro con 3 parole userei: lento, irritante e poetico.
Nonostante riconosca che il libro oggettivamente sia scritto bene, abbia una buonissima prosa e la trama su cui si basa è solida, ritengo che la narrazione non fluisca come dovrebbe se non nelle prime 250/300 pagine del libro. Ha un inizio veramente buono, coinvolgente, ma poi si perde e diventa lento. 
Ecco, quindi, il primo aggettivo: il tipo di narrazione scelta da Chambers sono i racconti del cuscino giapponese (una novità nel panorama YA occidentale) dove narrazione in forma di "diario" e raccolta di pensieri e poesie s'intrecciano creando una buona commistione. Il problema, però, era un insieme di alcuni pensieri che, per come la vedo io, erano superficiali, ossia, non servivano direttamente alla narrazione. 

L'autore avrebbe dovuto concentrarsi su alcuni temi invece di trattarli in maniera così blanda, un esempio è quello che riguarda (credo che questo sia SPOILER, tuttavia accenno ad una tematica quindi valutate voi se leggere questa parte o meno) la violenza sessuale: ad un certo punto si poteva anche arrivare a valutare alcune considerazioni della protagonista quasi offensive e prive di senso. 
Ho sottolineato quelle parti e scritto cose del tipo:"EH?!" proprio perché stonavano con ciò che è la violenza sessuale e sul come bisognasse considerarla. Non andava assolutamente bene. Persone che fanno una cosa del genere andrebbero sì, "aiutate", ma non nel senso in cui intende la protagonista. FINE SPOILER.

Sempre per quanto riguarda l'aggettivo lento non ho apprezzato l'interruzione di momenti salienti della narrazione con alcuni pensieri che, davvero, non c'entravano assolutamente nulla: per carità, belli, profondi, ma non si può interrompere la narrazione di un momento di suspence così alto più di 2 volte.
Già la narrazione presa così com'è è lenta, in più quando finalmente sta succedendo qualcosa dopo pagine e pagine viene interrotta non 1 ma ben 3-4 volte, mi dispiace ma così non va. 

Quindi ecco il secondo aggettivo: irritante. La narrazione proprio per questi motivi era a tratti irritante (a volte ho saltato intere righe, noiose...) insieme alla protagonista: partiamo con calma e facciamo un sunto sulla cara Cordelia.
Cordella (amichevolmente Cordelia) è un personaggio femminile che porta senza tanti complimenti la sua sessualità "nuda e cruda" parlando di tutte quelle problematiche che un adolescente e, in particolare modo, una ragazza affronta in questo periodo così controverso della vita. Punto a favore: è giusto che un romanzo YA tratti in maniera così diretta del sesso e delle problematiche correlate ad esso, ho apprezzato anche alcune riflessioni riguardanti il futuro, l'amore (in particolare modo, mi ci sono immedesimata tantissimo) e l'amicizia.

Tuttavia, il personaggio di Cordelia è molto irritante: in particolare nella seconda metà del libro, diventa quasi insopportabile e anche questo credo sia un punto a vantaggio di questo libro perché un po' tutti noi abbiamo passato quella fase ribelle nella nostra adolescente e, così, la protagonista ci appare molto più familiare. 
Insomma, può capitarci di provare un certo senso di solidarietà verso questa protagonista sfacciata e capricciosa!

La fine, però, è stata un grande no: la narrazione è agrodolce fin da subito e la tematica dell'amore e della sessualità fanno sentire la loro presenza costantemente. 
La fine è all'insegna dell'amore ma, per giudizio personale, che da una parte fa riflettere mentre dall'altra sembra troppo una trovata per tirare la lacrima facile.

Sì, ammetto di aver pianto come una disperata ma non tanto per il finale in sé per sé, ma quanto per la mia personalissima riflessione e immedesimazione nella vicenda: mi sono immedesimata così tanto ma solo e sottolineo solo perché anch'io sono impegnata in una relazione amorosa che mi coinvolge e ritengo amore. 
Non sono, per questo motivo, sicura che questa fine mi avrebbe indotta a riflettere nel caso in cui non fossi, appunto, impegnata.

Sunto della valutazione: è un libro controverso, con tanti punti a favore ma altrettanti contro, ci sono diverse cose che non ho apprezzato ma riconosco la bravura dell'autore e la poeticità del libro (ecco il terzo aggettivo) che con alcuni stralci porta ad una riflessione più ampia su tanti aspetti della vita e dell'adolescenza in particolare.


VALUTAZIONE:


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Alla prossima! 

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