mercoledì 11 ottobre 2017

TBR #2

TBR #2

Pensavo ad un post veloce e simpatico da proporvi, e come non assecondare le mie pulsioni consumistiche facendovi vedere i miei acquisti libreschi ancora per nulla portati a termine con la lettura?
Che sto dicendo, magari non ancora finiti, ancora nemmeno iniziati!!
Oggi vi propongo solo 3 titoli, ma, fidatevi, sono veramente tanti quelli che ci sono all'orizzonte!


Parto da sotto:

  • New York Stories, a cura di Paolo Cognetti: questo libro è nella mia TBR da più di un anno, sicuramente, non capisco ancora che aspetto per leggerlo. è una raccolta di racconti che si prospetta favolosa, sto cominciando a pensare di avere una sorta di ossessione per le raccolte di racconti. Anche per sbaglio le compro! Ma non è stato questo il caso! L'ho avuto come regalo a Natale perché i miei parenti sanno bene della mia passione per New York e questo libro coniuga due tra i miei più grandi interessi!
TRAMA: A chi la attraversa con occhi attenti, New York racconta la storia di un secolo preciso, il Novecento: in quali idee credeva, di quali mali soffriva, che sogno di felicità inseguiva. Camminare tra il Lower East Side e il Greenwich Village, o pedalare su per Broadway fino a Times Square, o costeggiare l'isola in traghetto da Harlem alla Battery, è come assistere a un'epopea che nasce nell'età del transatlantico e delle grandi migrazioni, supera gli anni ruggenti, gli anni ribelli, gli anni dell'opulenza, e finisce una mattina di inizio millennio, il giorno del 2001 in cui qualcuno ha immaginato di poter distruggere New York. Ma una città non è fatta solo di luoghi: sono le persone con i loro sentimenti, le loro relazioni e desideri, a darle la sua anima. E New York - lo dice Fitzgerald nel racconto che apre questa raccolta - non è la città di chi ci è nato, ma quella di chi l'ha desiderata, e ha dovuto combattere per farne parte. Come la vecchia Mary del racconto di Nicholasa Mohr (tradotto per la prima volta in Italia), che ha lasciato un figlio a Portorico con l'intenzione di tornare a riprenderselo dopo aver fatto fortuna; come gli emigranti descritti da Mario Soldati che durante la traversata immaginano così il loro approdo: «fauci aperte, immane leviatano, a triturare senza pietà chiunque non sapesse l'inglese». I personaggi indimenticabili di queste storie - la bella bionda di Dorothy Parker, quello spilungone di Jelly che gareggia a colpi di rime in strada per rimediare un pranzo, o Pier Paolo Pasolini, in pantaloni di velluto e scarpe di camoscio, che si aggira da solo per le zone più cupe del porto - compongono il frastuono di grida, litigi, proteste, suppliche, dichiarazioni d'amore che sono la musica di New York. «Un luogo dove nascondersi, dove perdersi o ritrovarsi, dove fare un sogno in cui si abbia la prova che forse, dopo tutto, non si è un brutto anatroccolo, ma si è meravigliosi, degni di amore», come scrive Truman Capote. Paolo Cognetti da anni esplora le strade e le storie della Grande Mela, e ci regala con quest'antologia una bussola letteraria preziosa e originale per il nostro personalissimo viaggio.


  • Delitto e castigo, Fyodor Dostoyevsky: beh, non che ci siano da elencare i motivi per il quale l'ho comprato: ho letto per primo "Notti bianche" dello stesso autore e me ne sono innamorata. "Notti bianche" è uno dei libri più importanti della mia vita, in un libro minuscolo Dostoyevsky è riuscito a darmi tutto quello che una caterva di altri libri non sono mai stati capaci di darmi e o trasmettermi.
TRAMA: "È il rendiconto psicologico di un delitto. Un giovane, che è stato espulso dall'Università e vive in condizioni di estrema indigenza, suggestionato, per leggerezza e instabilità di concezioni, da alcune strane idee non concrete che sono nell'aria, si è improvvisamente risolto a uscire dalla brutta situazione. Ha deciso di uccidere una vecchia che presta denaro a usura..."



  • Lo scheletro che balla, Jeffery Deaver: dopo aver letto il primo di questa saga ho rivalutato tantissimo i gialli che fino ad allora erano un genere da me mai letto. Il primo libro è stata una lettura sorprendente (QUI la mia recensione), l'ho adorato, è entrato tra i miei libri preferiti di sempre in un battibaleno. Se non avete mai sentito parlare di questo autore, per favore, dategli una possibilità, anche se non siete molto affini al genere, non ve ne pentirete.
TRAMA: Ex detective dalla mente raffinatissima ma costretto su una sedia a rotelle, Lincoln Rhyme sta inseguendo un ingegnoso serial killer capace di trasformarsi con abilità camaleontica a mano a mano che uccide le sue vittime. Una sola di esse è vissuta abbastanza a lungo per offrire un indizio agli inquirenti: il tatuaggio dipinto sul braccio dell'assassino, che mostra uno scheletro nell'atto di ballare con una donna di fronte a una bara. Rhyme ha soltanto quarantott'ore prima che il diabolico criminale colpisca di nuovo, ma almeno può contare ancora sulla bella Amelia, l'instancabile poliziotta che sostituisce le sue braccia e le sue gambe inferme.

Alla prossima!

3 commenti:

  1. Ciao, Sabrina! Io ho letto solo Delitto e castigo, e ti invito a fiondarci immediatamente; ti assicuro resterai anche tu incantata dalle sue pagine :)

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    1. è sicuramente uno dei prossimi libri che leggerò! sto rimandando da troppo tempo esclusivamente perché so che sarà una lettura impegnativa e, stranamente, ho sempre paura dei grandi autori!

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  2. Ciao! Do con piacere uno sguardo al tuo blog!
    Ci vediamo su Instagram anche!!😉

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